RACCONTO D’ARTISTA

Sono un’artista romana amante di vecchi libri e della carta riciclata in genere.
La mia è un’ arte non solo estetica, ma anche etica,
tenta di spingere lo spettatore a interrogarsi non soltanto
verso tematiche sociali che riguardano soprattutto le donne vittime
di violenza, ingiustizie, emarginazioni, razzismi, ma lo conduce
via via ad un’ introspezione sia psicologica che spirituale
con uno sguardo fisso sulla realtà alla ricerca di risposte.
Anche se forse non c’è mai una giusta risposta, forse solo una giusta domanda.
Costruisco le mie cartose opere “Indumenti poetici” con ciò che viene rifiutato,
inutilizzato: vecchi libri riciclati, destrutturati e ricreati,
che utilizzo come metafore poetiche, visioni da indossare per descrivere la realtà,
anche quella più dolorosa; simboli visivi, archetipi umani, che ci accompagnano
nel nostro difficile viaggio terreno e spirituale.
Strappi come cicatrici, che diventano feritoie da dove la luce
illumina e custodisce preparandoci per nuove fioriture.